Domenica 14 novembre 2021
Ore 06.30 | Partenza da Motta di Livenza |
Ore 08.30 | Inizio escursione |
Dislivello | 1100 m |
Difficoltà | EE (si richiede un buon allenamento) |
Equipaggiamento | Per escursionismo |
Accompagnatori | Renzo Battistella – Elisabetta De Vidi – Matteo Rubert Alberto Cester – Marian Roberto Dragulinescu |
Cartina | Tabacco 024 |
Prenotazioni | Entro Giovedì 11 novembre dalle ore 20.00 alle 21.00 in sede CAI |
Il Monte Serva è un colle erboso, dall’aspetto rassicurante, che chiude a nord est la Val Belluna, ma che raggiunge la ragguardevole quota di 2133 metri sul livello del mare. Un tempo era montagna di fienagione e di pascolo, quindi di stenti e di fatiche; oggi i prati non vengono più falciati ma un gregge di pecore ne percorre ancora i versanti durante la bella stagione. Questa montagna si trova all’interno del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e ne costituisce uno degli ambiti più interessanti per la flora e la vegetazione. Il monte vanta, infatti, una storia di esplorazione floristica molto antica, tanto che le prime raccolte botaniche documentate, risalgono addirittura al 1400. Anche sotto il profilo faunistico il Serva è ambiente degno di nota, basti pensare all’aquila reale, che ogni giorno sorvola i pendii erbosi alla ricerca di qualche preda. Dal punto di vista escursionistico, la base di partenza per qualunque itinerario è il Col di Roanza, una località davvero amena e panoramica, posta a pochi minuti di macchina dal centro di Belluno; da qui si possono intraprendere numerosi itinerari, il più frequentato conduce, seguendo il sentiero numero 517, alla cima del Serva passando per la Casera Pian dei Fiòc. La passeggiata, non particolarmente difficile, risulta impegnativa per il dislivello. Il sentiero sempre ripido, sostenuto e faticoso, potrebbe rivelarsi impraticabile se il fondo fosse ghiacciato o bagnato perché estremamente scivoloso.
Nelle giornate più limpide dalla vetta lo spettacolo è assicurato: si può osservare a sud Venezia (ben riconoscibile), mentre nelle altre tre direzioni si susseguono, a perdita d’occhio, le più importanti e note cime dolomitiche. Per una foto come quella degli amici che nel 1947 hanno apposto la croce di vetta, dovete assolutamente salire con noi alla cima! Vi aspettiamo numerosi!